To answer this question, I had to do some research, and, as it often happens, I gained an unexpected reward: I understood the true role and, therefore, the true importance of rice in history. I learned something important—it turns out rice was always scarce because it was expensive to produce, so much so that it was often used as currency, particularly but not only in the Edo period. The Tokugawa used also metal currency, but rice was the base of its economy.
Rice and other grains together had an enormous economic impact on Japan, leading to great changes in all aspects of life and production. The easiest way to appreciate the magnitude of this shift is to remember that until rice’s arrival in 300 BCE, the Japanese were primarily hunters and gatherers. Within the next few hundred years, the population would treble, towns and a bureaucracy would emerge, society would acquire complexity, and clans would form, with one of them ruling over a nation for the first time. None of this would have been possible without one or more crops capable of leaving a surplus that can be stored almost indefinitely.
This is an essential stage for any civilization in any environment. However, relying on several grains rather than just one is more advantageous. Australia’s Aborigines are a prime example of what happens when this fundamental step cannot be made: all the intellectual resources of the community are dedicated to survival.
These grains were not native and had to be imported, and their cultivation learned. Although rice is enormously productive, it requires a range of complex skills, from those necessary to manage water flow (since it is an aquatic plant , it requires canals, sluices, dikes, water pumps, and so forth) to those needed to store it for long periods. Together with other crops, and not alone, rice therefore caused a revolution. The complexities of production led to the birth of clans, originally organization dedicated to agricultural production. In their turn, clans defined the history of Japan
Production was expensive even in medieval times and until the Edo period, peasants and lower-class people could produce rice but not eat it. People mostly ate other grains like millet and barley, and even samurai didn’t eat it daily.
Rice as currency in Edo times
The statement that the Tokugawa shogunate replaced coins with rice and made it a form of currency is a simplified way of explaining a complex economic system.
The Tokugawa shogunate based much of its economic system on rice rather than minted coins. Rice was the primary measure of wealth and a key component of the feudal economy. Each feudal domain (han) was assessed on the basis of its rice production capacity, measured in koku (石). One koku was defined as the amount of rice sufficient to feed one person for a year (approximately 180 liters). The wealth and status of a domain were expressed in terms of how many koku it could produce annually.
Rice played an essential role in taxation and payments. The shogunate and feudal lords (daimyo) taxed peasants in rice, not coins. Peasants had to give a portion of their rice harvest to the local daimyo as a form of tax. Similarly, samurai were paid in rice stipends and not coins, just as Roman soldiers were paid in salt which they would use to support themselves and their retainers. This system is often referred to as a rice economy because rice was used in place of money in many economic transactions.
While rice was the primary measure of wealth and a key form of payment, the Tokugawa period did see the use of coins, but these were often in limited circulation compared to rice.
In major cities like Edo (modern-day Tokyo) and Osaka, rice became a commodity that could be traded in specialized markets called kome ichi (米市, rice markets). These markets facilitated the buying, selling, and even speculating of rice as if it were a currency.currency.
Production after the Edo period increased, but only after WWII did rice really become affordable to all.
Potresti spiegare, perché il riso ha avuto un ruolo così importante nella cultura giapponese e perché è stato usato come denaro?
Per rispondere a questa domanda, ho dovuto fare qualche ricerca e, come spesso accade, ne ho ricevuto una ricompensa inaspettata: ho compreso il vero ruolo e quindi la vera importanza del riso nella storia. Ho imparato qualcosa di fondamentale: il riso è sempre stato scarso perché costoso da produrre, al punto che veniva spesso usato come moneta, in particolare – ma non solo – durante il periodo Edo. I Tokugawa usavano anche monete metalliche, ma fu il riso la base della loro economia.
Il riso, insieme ad altri cereali, ebbe un impatto economico enorme sul Giappone, portando a grandi cambiamenti in ogni aspetto della vita e della produzione. Il modo più semplice per comprendere la portata di questo cambiamento è ricordare che, fino all’arrivo del riso intorno al 300 a.C., i giapponesi erano prevalentemente cacciatori e raccoglitori. Nei secoli successivi, la popolazione si triplicò, nacquero città e una burocrazia, la società si fece più complessa e si formarono i clan, uno dei quali finì per governare la nazione per la prima volta. Nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza una o più colture capaci di produrre eccedenze conservabili a lungo.
Questo è uno stadio essenziale per qualunque civiltà, in qualunque ambiente. Tuttavia, è ancora più vantaggioso potersi basare su diversi cereali, anziché su uno solo. Gli aborigeni australiani sono un esempio evidente di cosa accade quando questo passaggio fondamentale non può essere compiuto: tutte le risorse intellettuali della comunità sono dedicate alla sola sopravvivenza.
Questi cereali non erano originari del Giappone e dovettero essere importati, e la loro coltivazione appresa. Anche se il riso è una pianta estremamente produttiva, richiede una gamma di competenze complesse: dalla gestione delle acque (essendo una pianta acquatica, servono canali, chiuse, argini, pompe e così via) fino alla sua conservazione a lungo termine. Insieme ad altre colture, e non da solo, il riso ha dunque innescato una rivoluzione. Le complessità della sua produzione portarono alla nascita dei clan, che all’origine erano organizzazioni dedicate alla produzione agricola. Furono poi questi stessi clan a definire la storia del Giappone.
La produzione era costosa anche in epoca medievale e, fino al periodo Edo, i contadini e le classi popolari potevano produrre riso, ma non permettersi di mangiarlo. L’alimentazione comune era basata su altri cereali, come miglio e orzo, e persino i samurai non lo mangiavano tutti i giorni.
Il riso come moneta in epoca Edo
Affermare che lo shogunato Tokugawa sostituì le monete con il riso rendendolo una forma di moneta è un modo semplificato di descrivere un sistema economico complesso.
Lo shogunato Tokugawa fondò gran parte del suo sistema economico sul riso più che sulle monete coniate. Il riso era la principale unità di misura della ricchezza e un elemento chiave dell’economia feudale. Ogni dominio feudale (han) veniva valutato in base alla sua capacità produttiva di riso, misurata in koku (石). Un koku era definito come la quantità di riso necessaria a nutrire una persona per un anno (circa 180 litri). La ricchezza e il prestigio di un dominio venivano espressi in base a quanti koku riusciva a produrre annualmente.
Il riso aveva un ruolo essenziale nella tassazione e nei pagamenti. Lo shogunato e i signori feudali (daimyō) tassavano i contadini in riso, non in monete. I contadini dovevano cedere una parte del raccolto al daimyo locale come forma di imposta. Allo stesso modo, i samurai venivano pagati con stipendi in riso, non in monete — proprio come i soldati romani venivano pagati in sale, con cui poi mantenevano sé stessi e i propri servitori. Questo sistema è spesso chiamato “economia del riso” perché il riso sostituiva la moneta in molte transazioni economiche.
Sebbene il riso fosse la principale misura della ricchezza e forma di pagamento, durante il periodo Tokugawa si usavano anche monete, ma queste avevano una circolazione limitata rispetto al riso.
Nelle grandi città come Edo (l’attuale Tokyo) e Ōsaka, il riso divenne una merce che poteva essere scambiata nei mercati specializzati chiamati kome ichi (米市, mercati del riso). In questi mercati il riso veniva comprato, venduto e persino oggetto di speculazione, come fosse una vera e propria moneta.
La produzione aumentò dopo il periodo Edo, ma solo dopo la Seconda guerra mondiale il riso divenne davvero accessibile a tutti.
