Lingua e cultura giapponese

Sei meteoropatico? In Giappone abbiamo la soluzione per te!

Okay, amici metereopatici, preparatevi a fare un viaggio qui nel paese del sol levante, dove la vostra battaglia contro il meteo non è solo compresa, ma è praticamente stata trasformata in scienza! Siete pronti a scoprire le tenki-tsū yohō – 天気通予報 -, ovvero le previsioni per chi soffre di meteoropatia?

Vi è mai capitato di sentire quel simpatico martello pneumatico iniziare a lavorare nel vostro cranio giusto un attimo prima che il cielo decida di aprire le cateratte? O forse le vostre articolazioni iniziano a scricchiolare come una vecchia porta arrugginita non appena la temperatura scende di qualche grado? Bene, sappiate che non siete soli e, soprattutto, non siete pazzi. Qui in Giappone, questa connessione tra il meteo birichino e i nostri acciacchi fisici viene presa talmente sul serio che ci hanno costruito sopra studi, previsioni e probabilmente anche qualche altare votivo (ok, quest’ultima forse no, ma ci siamo capiti!).

Questo fenomeno ha un nome che a molti potrà suonare come una mossa di karate: tenki-tsū! Traducibile come “dolore da tempo”, o per i più sofisticati, meteoropatia. Dovete sapere che è così radicato nella vita quotidiana che influenza persino le i servizi di previsione meteorologiche, le sopra citate tenki-tsū yohō

Immaginate: “Oggi probabilità di pioggia al 70% e rischio di tenki-tsū livello – allarme rosso per il mal di testa!.

Milioni di giapponesi, grazie a queste previsione, riescono a capire e gestire i loro malanni da meteo.

Pronti a tuffarvi in questo affascinante mondo dove il vostro corpo fa a gara con il barometro?

Ma cos’è esattamente questo tenki-tsū? E generalmente quello che viene definito come termine ombrello (appropriato non trovate?) che racchiude tutta una serie di dolori fisici o sbalzi di umore che si scatenano o peggiorano quando il tempo fa i capricci, specialmente quando la pressione atmosferica decide di fare su e giu come un yo-yo impazzito. Fa parte di una famiglia più ampia di disturbi, i kishōbyō – 気象病 – ovvero le “malattie meteorologiche”. Si, avete capito bene, malattie! Non ci potevo credere e ho controllato più volte (ho chiesto anche a mia moglie per sicurezza), la meteoropatia è considerata una malattia. Quindi la prossima volta che vi lamentate per il tempo, potete dire che soffrite di kishōbyō, così suona molto più importante.

I sintomi del tenki-tsū sono molti e vari, un po come i gusti del KitKat che vendono qui in Giappone: mal di testa degli un’opera lirica, emicranie che vi fanno vedere le stelle, dolori articolari e muscolari che concentrano con sadica precisione su collo e spalle. E poi? Stanchezza che fa desiderare un sonno immediato, vertigini come se foste appena scesi da un giostra e sbalzi di umore tipici di un’adolescente. Ah, ovviamente, peggioramenti generali di condizioni fisiche preesistenti, perché altrimenti sarebbe troppo facile. Tranne le ultime due (tocchiamo ferro) ultimamente sto sperimentando il resto e parlando con mia moglie mia ha risposto dolcemente “è il tenki-tsū”, apre le previsioni e mi da bere un intruglio dei suoi dicendomi “cosi ti passa”.

Ma perché il mio corpo odia le nuvole? La scienza alla base del tenki-tsū

Mi sono chiesto perché mai il mio corpo dovesse odiare così tanto le variazioni climatiche e come avessero fatto i giapponesi a mettere a punto un sistema di monitoraggio della metereopatia. Cercando online ho scoperto che la colpa principale di questa ipersensibilità corporea alle bizze del meteo, e udite udite, è la fluttuazione della pressione atmosferica. E chi è il boss dei sensori corporei che rileva questi cambiamenti? Nientemeno che l’orecchio interno! Si, quella parte di voi responsabile dell’equilibrio, che a quanto pare funge anche da centralina meteo. 

Quando il vostro orecchio interno percepisce un rapido calo (o, più raramente, un aumento) della pressione – tipo quando si avvicina un fronte di bassa pressione, una perturbazione o, peggio ancora, un tifone – entra in modalità panico. Inizia ad inviare segnali d’allarme al cervello che possono mandare in tilt l’equilibrio del sistema nervoso autonomo. Questo sistema, che e un po il pilota automatico del nostro corpo e gestisce le funzioni involontarie di due squadre, il sistema simpatico (quello che vi carica come una molla) e il parasimpatico (quello che sussurra “rilassati amico mio”), nelle persone sensibili al tenki-tsū va in tilt.

Si pensa che un’eccessiva attivazione del sistema simpatico possa suonare la carica ai nervi del dolore, scatenando mal di testa o rinfocolando dolori cronici che pensavate di aver superato. D’altro canto, un’iperattività del sistema parasimpatico potrebbe manifestarsi con quella sensazione di “batterie scariche” e umore nero come il cielo prima di un tifone.

Le stagioni della sofferenza: quando il tenki-tsū fa sul serio

Sebbene il tenki-tsū possa fare la sua comparsa con qualsiasi cambiamento meteorologico degno di nota, ci sono periodi dell’anno in cui decide di dare il meglio (o il peggio) di sé. Le stagioni di transizione, come la primavera e l’autunno, con il loro balletto incessante di alta e bassa pressione, sono praticamente un invito a nozze per i sintomi.

Poi c’è la famigerata stagione delle piogge, tsuyu, che in gran parte del Giappone cade tra giugno e luglio e tra ottobre e novembre, lo shūrin. Immaginate settimane di bassa pressione costante e umidità che vi fa sentire come se foste in una sauna perenne: un paradiso per il tenki-tsū” E come ciliegina sulla torta (dolorosa), la stagione dei tifoni, dall’estate all’autunno inoltrato, rappresenta il gran finale. L’avvicinamento di quei mostri di bassa pressione causa cali drastici delle pressione atmosferica che il vostro orecchio interno potrebbe addirittura presentarvi le dimissioni. E non dimentichiamoci degli sbalzi termici (frequenti in queste ultime due settimane) improvvisi, capaci anche loro di destabilizzare il vostro povero sistema nervoso autonomo, che a quel punto non sa più che pesci pigliare. 

In Giappone abbiamo un’app anche per questo!

La diffusa consapevolezza del tenki-tsū in Giappone ha portato a soluzioni ingegnose. Molti servizi meteorologici, siti web e app per smartphone non si limitano a dirvi se pioverà o ci sarà il sole. Oh no, vanno ben oltre! offrono previsioni dedicate al tenki-tsū. Non solo vi dicono i valori attuali o previsti della pressione, ma si concentrano sulle variazioni previste nelle ore o nei giorni successivi. Spesso usano icone super intuitive o codici colorati (tipo “rischio basso, dovresti cavartela con poco!”, “rischio medio, forse meglio prendere un ibuprofene!”, “rischio alto, barricati in casa e prega tutti i kami che conosci!”) per indicare la probabilità di sperimentare i sintomi in determinate fasce orarie.

Praticamente un bollettino di guerra per il vostro benessere!

In definitiva, il tenki-tsū è la prova che il tempo non influenza solo i nostri piani per il weekend, ma anche il nostro corpo e la nostra mente, a volte usando modi piuttosto prepotenti. In Giappone, questa consapevolezza ha trasformato una lamentela comune in un campo di studio e in un approccio proattivo. Hanno integrato previsioni specifiche e strategie di gestione nella vita quotidiana, offrendo un aiuto concreto a chi soffre di questi dolori causati dal meteo. Così, i giapponesi (e ora anche voi) possono affrontare i capricci del tempo con un po ‘più di preparazione e, si spera, con un po meno mal di testa. E se non altro, ora avete un termine giapponese super cool da sfoggiare la prossima volta che il cielo si annuvola il vostro corpo inizia a fare i capricci!

Io invece inizio a fare offerte ai kami perché domani sarà una giornata di terribile!

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