Ochōzu Kannon (御手水観音, letteralmente “Kannon della sorgente purificatrice”) è un luogo speciale, lontano dal trambusto delle città, nascosto tra le montagne della prefettura di Nagasaki, dove la storia e la spiritualità si fondono in un’atmosfera unica. Immagina un piccolo tempio dedicato a Kannon, divinità buddista molto amata in Giappone, che da secoli attira pellegrini da tutta la zona.
Chōzu è un rituale tradizionale giapponese di purificazione che si svolge prima di pregare nei santuari o nei templi lavandosi le mani. Questo gesto simbolico serve a pulire il corpo e lo spirito, preparandoli per la preghiera. In un’epoca in cui la fede popolare e il sankaku bukkyō (山岳仏教, “il buddismo della montagna”) erano fiorenti, numerosi fedeli si recavano a venerare Kannon e si purificavano nelle acque fresche della cascata dedicandosi alla pratica spirituale.
Ancora oggi durante il periodo estivo, le persone si recano in questa oasi di pace alla ricerca di un po’ di refrigerio. Ma la vera sorpresa ti aspetta percorrendo il sentiero che conduce al tempio: sul lato sinistro, sulle rocce, troverai ben 49 incisioni dedicate a Buddha! Queste incisioni sono un vero mistero, perché nessuno sa esattamente quando e perché furono create. Questo luogo infatti è conosciuto anche come Ochōzu kannon no magaibutsugun (御手水観音の磨崖仏群), letteralmente “gruppo di Buddha scolpiti nella roccia presso l’Ochōzu kannon“.
Le espressioni dei Buddha sono così serene e delicate che ti sembrerà di entrare in un mondo di tranquillità. Molte di queste incisioni sono state realizzate con un’antica tecnica, uguale a quella delle goyakurakan (五百羅漢, “i 500 discepoli del Buddha), che si trovano a Tomigawa, nella città di Isahaya.
I 500 discepoli di Buddha di Tomigawa
I 500 goyakurakan si trovano nella gola di Tomigawa, a monte del fiume Honmyō (本明川). Le cronache riportano che tra il 1699 e il 1700, 12° e 13° anno dell’era Genroku (元禄) , il dominio di Isahaya fu colpito prima da una grave alluvione causata dal fiume Honmyō che causò la morte di 487 persone e in seguito da una grave carestia. Per pregare per le anime dei defunti e per la pace e prosperità del dominio, il settimo signore di Isahaya, Shigeharu, fece costruire il tempio Daiō (大雄寺) nella gola di Tomigawa e fece scolpire le immagini dei rakan sulle pareti rocciose della gola e sui grandi massi. Attualmente sono state identificate oltre 500 immagini. Completate nel 1709, queste incisioni sono, assieme a quelle di Ochōzu kannon, le più importanti della prefettura e costituiscono come bene culturale e una preziosa testimonianza della storia di Isahaya.
Tornando alle incisioni presenti ad Ochōzu kannon vicino ad alcune sono stati incisi anche dei nomi, che si crede sia riconducibili a persone che abbiano contribuito alla creazione di queste incisioni, forse donando del denaro o lavorando direttamente su di esse.
Le origini di questo tempio si perdono nel tempo. Sebbene esista una leggenda che attribuisca la sua fondazione al monaco Gyōki (行基), le fonti storiche, in particolare un documento conservato nel santuario di Mitachiyama (御館山神社, Mitachiyamajinja, Isahaya), offrono un quadro un po’ più preciso.
In questo documento c’è scritto: “Non si sa con certezza in quale epoca sia stato fondato. Davanti al tempio scorre una cascata, e sulla parete rocciosa è incisa la data Shitoku (1385). Sopra si trovano le sillabe di Senju Kannon (千手観音), Fudō Myō (不動明王) e Bishamonten (毘沙門天), ancora visibili oggi.
Il grande festival di Ochōzu kannon
Da oltre un secolo, ogni anno il 18 Agosto, si svolge l’ Ochōzu kannon Taisai (御手水観音大祭), il grande festival dedicato ad Ochōzu kannon. Durante il festival, si svolgono cerimonie per pregare per un buon raccolto (五穀豊穣, gokokuhōjō) e la sicurezza della famiglia. Non mancano le esibizioni nella tradizionale danza conosciuta con il nome di furyū (浮立) per esprimere la loro gratitudine per l’acqua che irrora i campi.
La danza furyū
Nelle mie zone si dice che questa danza abbia il potere di “far risvegliare l’animo dei kami e degli uomini”. Questa antica tradizione, radicata nelle campagne dell’ex dominio di Saga e oggi anche in tutta la prefettura di Nagasaki e in altre zone del Kyūshū veniva offerta nei santuari e templi locali come atto di devozione, sia per implorare la pioggia che per ringraziare per la prosperità dei raccolti.
Queste incisioni, create da diverse mani che hanno raffigurato il Buddha in modi differenti, sono una preziosa testimonianza della profonda fede popolare dell’epoca.