Il Gozan okuribi (五山送り火) che si tiene la sera del 16 Agosto è una delle cerimonie religiose estive simbolo di Kyōto. In Giappone si crede che gli spiriti degli antenati tornino alle loro case durante il periodo del bon, che va dal 13 al 16 Agosto.
Mukaebi, i fuoco di benvenuto
Il 13 Agosto è chiamato mukaebon (迎え盆), ovvero il giorno in cui si va ad accogliere gli spiriti degli antenati. Per questo motivo, il 13 ci si reca presso al tomba di famiglia per accogliere gli spiriti degli antenati accendendo i mukaebi (迎え火), i fuochi di benvenuto, per guidarli verso casa.
A Kyōto, il Gozan Okuribi è un rituale tradizionale che si svolge ogni anno il 16 Agosto. Consiste nell’accendere grandi falò a forma di kanji e simboli sulle montagne che circondano la città, con lo scopo di guidare le anime dei defunti nel loro viaggio di ritorno verso l’aldilà. Si dice che questo matsuri sia diventato un evento annuale alla fine del periodo Edo (1603-1868). Giunto fino ad oggi è stato sospeso dolo durante la Seconda Guerra Mondiale ed è stato inserito tra i beni culturali immateriali della città di Kyōto.
Il Gozan okuribi consiste in cinque falò accesi in cima alle grandi montagne che circondano la città nella parte nord, est e ovest. Il Daimonji (大文字), Myōhō (妙法), funagata (船形), hidari daimonji (左大文字) e toriigata (鳥居形). Questi cinque caratteri vengono accesi uno dopo l’altro ogni 5 minuti dalle ore 20:00.
A che ora inizia?
L’orario in cui vengono accesi i falò è cambiato nel corso degli anni. Fino al 1962 non c’era un orario preciso, ma dal 1963, per venire incontro al turismo, si decise di iniziare puntualmente alle 20:00. Da allora, si è stabilito un ordine preciso: prima il daimonji, poi passati 10 minuti si accendeva Myōhō, passati 15 minuti funagata e hidari daimonji, infine torii dopo 20 minuti. Dal 2014, però, si è passati a un nuovo sistema, con l’accensione di tutti i falò ogni 5 minuti, un metodo che è ancora in uso oggi.
Origini del Gozan Okuribi
L’origine dell’usanza di accendere i falò per l’okuribi sulle montagne di Kyōto è abbastanza discussa. Alcune teorie la fanno risalire al periodo Heian (794-1185), altre al periodo Edo (1603-1868). Non esistono prove certe per stabilire con esattezza quando questa tradizione sia nata. I primi documenti che ne parlano risalgono al periodo moderno, e descrivono il gozan okuribi come parte delle celebrazioni del bon. Dato che in quel periodo a Kyōto la deforestazione era dilagante e molte montagne erano prive di vegetazione, alcuni ipotizzano che si sia deciso di utilizzare questi pendii spogli per accendere i falò.
Le tradizioni tramandate nelle cinque montagne
Nonostante le origini esatte del gozan okuribi non siano chiare, alcuni dei falò sono legati a templi o santuari specifici per i quali è possibile stabilire con maggiore precisione la data di inizio.
Daimonji
Il kanji “Dai” trasmette il concetto di grandezza.
Il primo falò ad essere acceso è il daimonji, quello a forma del kanji di dai. Questo falò, nell’area orientale di Kyōto, domina la città da uno dalla montagna omonima. Ai piedi della montagna si trova il famoso tempio Ginkakuji. Le origini di questa tradizione sono avvolte nel mistero. Alcune teorie attribuiscono la sua creazione a Kōbō Daishi (conosciuto anche come Kūkai) nel periodo Heian, altre ad Ashikaga Yoshimasa (shōgun) nel periodo Muromachi, e altre ancora a Konoe Nobutada nel periodo Edo. I luoghi migliori per vedere questo falò, come riportato su una guida al matsuri distribuita in città, sono: il parco del palazzo imperiale, le zone adiacenti al ginkakuji come il parco Yoshidayama o lungo le sponde del fiume Kamogawa.
Myōhō
I due kanji, myō (妙) e hō (法) formano la parola myōhō (妙法) che significa “l’insegnamento straordinario del Buddha“. Questi due kanji si trovano su due versanti della stessa montagna. myō (妙) viene acceso sul versante ovest del monte Matsugasaki, conosciuto anche con il nome di monte Mantoro. Hō (法) invece viene acceso sul versante della stessa montagna conosciuto anche con il nome monte Daikokuten. Ai piedi della montagna, al tempio Yusenji (涌泉寺) si tiene il Matsugasaki daimoku odori (松ヶ崎題目踊り), considerato il più antico bonodori (“danza del bon“) esistente. Secondo la tradizione conservata presso il tempio Yusenji, nel periodo Kamakura (1185-1333), quando gli abitanti del villaggio si convertirono al Buddismo di Nichiren, un monaco seguace di Nichiren, scrisse il carattere “myō” sulla montagna occidentale, e in seguito, nel periodo Edo, un altro monaco, scrisse il carattere “hō” sulla montagna orientale. Uno migliori luoghi per vedere questo falò è lungo il fiume Takano, all’altezza della stazione di Kitayama.
Funagata
Alle 20:10, sulla montagna nishigamo-funeyama, nella parte nord-occidentale di Kyōto, il suono della campana del tempio Saihōji annuncia l’accensione del grande falò a forma di barca. Questa forma particolare è un riferimento a una leggenda che racconta come l’abate fondatore del tempio, Jikaku Daishi Ennin, durante il suo ritorno dalla Cina, sia riuscito a tornare in Giappone sano e salvo dopo aver invocato Amida Buddha durante una violenta tempesta. Il luogo migliore per osservare questo falò si trova lungo il fiume Kamogawa all’altezza del ponte Misono.
Hidari daimonji
Quindici minuti dopo l’accensione del grande carattere principale, viene acceso il carattere “sinistro”, hidari daimonji (左大文字) sul pendio della montagna situata in zona Ookitayama. La prima testimonianza scritta di questo falò si trova all’interno dello Yamashiro Shiki Monogatari del 1673-1681, suggerendo che la tradizione sia iniziata in quel periodo. A differenza del daimonji iniziale, che viene acceso tutto in una volta, questo falò viene acceso seguendo l’ordine dei tratti e si distingue per le linee più spesse e definite. Lo spot ideale per assistere all’accensione sono le zone limitrofe al Kinkakuji e le zone adiacenti alla stazione Nishioji.
Toriigata
Alle 20:20 viene acceso il falò a forma di torii, che segna la conclusione del rito. Il monte Mandara (曼荼羅山) è il più occidentale dei cinque monti e a differenza degli altri monti, dove i falò sono accesi normalmente dai fedeli dei templi, quello sul monte Mandara è l’unico ad essere acceso da volontari. Si dice che l’origine di questa tradizione risalga a quando Kobo Daishi, dopo aver scolpito mille statue di Buddha, le consacrò accendendo un fuoco. Sebbene il Monte Mandara sia il meno alto e quindi meno visibile dalla città, si dice che sia il più bello grazie al gran numero di falò.
Scopri di più sul magnifico festival di Kyōto sul sito ufficiale del turismo! Troverai tutte le informazioni necessarie e una mappa dettagliata dei punti migliori per ammirare i falò. Ho avuto la fortuna di viverlo e ti assicuro che, nonostante la folla, vale ogni secondo. Se sei a Kyōto durante il periodo de bon, non puoi perdertelo!