稲の穂が実る月
Ine no ho ga minoru tsuki
Il mese durante il quale matura il riso
I nomi dei mesi del vecchio calendario lunare risuonano ancora oggi come echi di un’epoca passata, portando con sé un’aura di bellezza mista a nostalgia. Nel calendario moderno, sono conosciuti come wafū getsumei (和風月明), “nomi dei mesi in stile giapponese”, e rappresentano un omaggio al ricco patrimonio culturale del Giappone.
Fumizuki, ci riporta indietro nel tempo, all’epoca del vecchio calendario lunisolare. Questo antico sistema di misurazione del tempo, basato sui cicli lunari e solari, era in uso in Giappone fino al 1872, anno 5 del periodo Meiji (1868-1912). Sebbene oggi utilizziamo il calendario gregoriano, l’eredità del vecchio calendario continua a permeare la cultura giapponese, soprattutto per quanto riguarda i mesi e il loro legame con la natura.
Mentre l’arcipelago giapponese è ancora avvolto nello tsuyu (梅雨), la stagione delle piogge, Luglio, mese indissolubilmente legato all’estate, ha fatto il suo ingresso. Un nome alternativo ampiamente diffuso questo mese è fumizuki (文月), che designava il settimo mese del kyūreki (旧暦), il vecchio calendario lunisolare, corrispondente approssimativamente al mese di Agosto nel calendario odierno, che segna di fatto il passaggio dal caldo torrido dell’estate alle brezze rinfrescanti dell’autunno.
Le origini del termine fumizuki
L’origine del nome fumizuki è incerta e oggetto di diverse teorie. Una di queste lo lega all’aspetto delle risaie in quel periodo: fumizuki deriverebbe infatti dal termine hofumizuki (穂含月), che significa letteralmente “mese in cui le spighe di riso sono piene”. Un’altra teoria, ancora più suggestiva, collega fumizuki al termine fumihirogezuki (文披月). Questo termine, che letteralmente significa “mese in cui si aprono i libri (文 bun sta per libro, mentre 披く – hiraku significa aprire), farebbe riferimento a un’antica usanza legata alla festività del tanabata (七夕). In passato, pare che durante questo giorno di festa fosse consuetudine esporre i libri all’aria aperta per favorirne l’aerazione. Fumihirogezuki si sarebbe poi evoluto nel più conciso fumizuki.
Tuttavia, poiché il tanabata è una tradizione di origine cinese introdotta in Giappone durante il periodo Nara (710-794), non esisteva originariamente nella cultura giapponese, e quindi la validità dell’etimologia di questo nome viene spesso messa in discussione.
Mushiboshi – 虫干し
Il mushiboshi, consisteva nell’esporre al sole libri e altri prodotti cartacei per lungo tempo. Questa tradizione, molto diffusa in passato, aveva lo scopo di prevenire il deterioramento dei materiali causato da umidità, muffa e insetti. I raggi solari, infatti, avevano un duplice effetto: asciugavano i libri e allontanavano i parassiti.
La connessione tra fumizuki e il mushiboshi va ricercata nella condizione naturale che questo mese fosse particolarmente adatto a questa pratica. L’aria calda e secca, infatti, era considerata ideale per l’essiccazione dei libri. Inoltre, la fine dell’estate coincideva con un periodo di relativa calma nelle attività agricole, liberando tempo per dedicarsi alla cura dei libri e dei documenti preziosi.
Oltre al suo valore meramente pratico, il mushiboshi aveva anche un significato simbolico. L’esposizione dei libri al sole rappresentava un modo per onorare la conoscenza e la cultura tramandate attraverso le pagine scritte. Era un gesto di rispetto verso il sapere e un impegno a preservarlo per le generazioni future.
Questa tradizione si svolge spesso il 7 Luglio, nel giorno di tanabata, che era anche conosciuto come “il giorno di apertura dei libri”, in giapponese “文を開く日”. Secondo questa teoria, l’atto di “aprire i libri”, “文を開く” sarebbe quindi collegato al nome Fumizuki, “文月”.
Nomi alternativi a fumizuki
Tanabatazuki e Medaizuki
Esistono altre denominazioni per il settimo mese del calendario lunare. Una di queste è tanabatazuki (七夕月), che richiama la famosa festività di tanabata, evento che si svolge proprio in questo mese. Un altro nome suggestivo è medaizuki (愛逢月), che letteralmente significa “mese dell’incontro amoroso” e fa riferimento alla leggenda di Orihime e Hikoboshi, due stelle che si possono incontrare solo una volta all’anno proprio durante la notte del tanabata.
Oyazugi
親の墓参りに行く月
Oya no hakamairi ni iku tsuki
Il mese in cui le persone visitano le tombe dei loro genitori
Nel calendario lunare tradizionale, l’urabone (盂蘭盆会), si celebrava durante il settimo mese. Il bon è una tradizione buddista in cui si accolgono a casa gli spiriti degli antenati per offrirgli dei riti commemorativi detti kuyō (供養). Si crede che da questa trazione derivi il nome oyazugi (親月) conosciuto anche come shingetsu.
Ryōgetsu e akihazuki
Il settimo mese coincideva anche con il passaggio dal caldo torrido dell’estate alle brezze rinfrescanti dell’autunno. Questo cambiamento di stagione si riflette nei nomi attribuiti a questo mese, come ryōgetsu (涼月, “il mese fresco”) e akihazuki (秋初月, “il mese di inizio autunno”).
Ominaeshizuki – 女郎花月
Il nome si riferisce al mese in cui sboccia l’ominameshi (女郎花), uno dei sette fiori autunnali che anticamente fiorivano verso il settimo mese del vecchio calendario.
Rangetsu – 欄月
Questo nome indica il mese della fioritura delle orchidee, in giapponese ran no hana (欄の花).
Kenshingetsu (健申月) – saru no tsuki (申の月) – shingetsu (申月)
Fin dall’antichità, in Cina e di seguito anche in Giappone, si nutriva un grande interesse per l’ hokkyokusei (北極星), l’orsa maggiore, che ruota una volta al giorno attorno alla stella polare, fissa in una posizione precisa. Le tre stelle che compongono il manico del mestolo raffigurato dall’orsa maggiore sono conosciute come tohei (斗柄). In base alla direzione verso cui il tohei era rivolto al tramonto, si associava uno dei dodici segni zodiacali, determinando così il nome di ciascun mese. Questo sistema è chiamato gekkan (月建).
Durante il solstizio d’inverno (11° mese del vecchio calendario), il tohei punta esattamente a nord. Poiché il nord corrisponde al segno zodiacale del ratto (子), questo mese è stato chiamato kōshi no tsuki (建子の月). L’11° mese del vecchio calendario è quindi kōshi no tsuki, mentre il 7° mese ha il nome di kenshin no tsuki, saru no tsuki o shingetsu.
Unagi, un cibo tipico consumato durante il fumizuki
In Giappone, esistono molte usanze legate al consumo di specifici cibi in giorni particolari. Tra queste, la più famosa è quella di mangiare l’unagi (鰻), l’anguilla durante il doyō no ushi no hi (土用の丑の日).
Il termine doyō viene utilizzato per indicare il lasso di tempo di circa 18-19 giorni che precede ogni cambio di stagione. Ushi (丑) invece si traduce con “bue” ed è uno dei dodici segni dello zodiaco cinese. Ushi no hi (丑の日) significa letteralmente “giorno del bue”. Di conseguenza, doyō no ushi no hi è il giorno del bue che cade durante questo periodo di cambio stagionale, e si verifica ogni 12 giorni all’interno di questo intervallo di 18 giorni.
Il doyō cade quindi prima dei quattro cambiamenti stagionali: risshun (立春,primo giorno di primavera), rikka (立夏, primo giorno d’estate), risshū (立秋, primo giorno d’autunno) e rittō (立冬, primo giorno d’inverno). Quest’anno il giorno di mezza estate del bue cade rispettivamente il 24 Luglio e il 5 Agosto.
Questo giorno nel periodo estivo cade in quel momento dell’anno in cui il caldo è più intenso, causando spesso spossatezza, perdita di appetito e facile affaticamento. Fin dai tempi antichi, esiste una tradizione secondo la quale mangiare cibi il cui nome inizia con la “u” fornissero la resistenza necessaria per superare il caldo insopportabile dell’estate giapponese.
Ma quando nasce l’usanza di mangiare l’anguilla durante questo periodo estivo?
Non si sa di preciso quando e dove sia nata questa usanza. La gente era già solita mangiare molti cibi come l’ume (prugna giapponese) e gli udon per combattere il caldo. Tuttavia, per qualche motivo, l’unagi, nonostante il suo alto valore nutrizionale che aiuta a recuperare le energie necessarie per affrontare il caldo estivo, non era favorito come alimento durante l’estate.
Si presume che questa usanza si sia consolidata a partire dal periodo Edo (1603-1868) grazie ad Hiraga Gennai (平賀源内). Per chi non lo conoscesse, Hiraga Gennai fu un naturalista ed era considerato un genio del suo tempo. Proveniente dal dominio di Takamatsu sull’isola di Shikoku, rifiutò la vita ristretta del guerriero e decise di diventare un rōnin, un samurai senza padrone, e si trasferì a Edo, dove poté fare ciò che aveva sempre desiderato, pensare e agire liberamente. Entrato in contatto con Tanuma Okitsugu (田沼意次), consigliere anziano di Tokugawa Ihearu, si impegnò incoraggiare la produzione di vari beni dedicati allo scambio. Al servizio di Tanuma, venne inviato a Nagasaki, dove, una volta entrato in contatto la cultura e la “tecnologia” introdotte dai mercanti occidentali poté dare pieno sfogo al suo genio, dedicandosi anche alla produzione di termometri, dinamo e di ceramiche in stile olandese. Si distinse anche come drammaturgo con la creazione di importanti opere teatrali.
Durante il periodo Edo, il periodo migliore per l’anguilla era l’inverno, di conseguenza in estate era molto difficile venderla e questo creava diversi grattacapi ai ristoranti specializzati in questo piatto. Un ristorante di anguille in difficoltà economica si rivolse allora a Gennai, che come suo solito, ebbe un’idea geniale. Collegò la lettera “u” di unagi con la “u” di ushi (bue) e preparò un cartello per il ristoratore che recitava “Anguilla alla griglia nel Giorno del Bue”. Questa semplice ma geniale idea sortì l’effetto desiderato e moltissime persone si recarono a mangiare l’unagi. Anche la fama dello stesso Gennai aiutò la diffusione di questa tendenza che si diffuse non solo tra i ristoranti specializzati in questo piatto ma anche tra gli altri sino ai giorni nostri.
Di conseguenza, si è consolidata l’usanza di mangiare l’anguilla in estate, tradizione ancora oggi apprezzata da molte persone. Questa abitudine, radicata nel senso delle stagioni e in antiche credenze, rappresenta un elemento culturale unico del Giappone che continua a essere tramandato senza perdere il suo fascino.
Fumizuki, un mese ricco di eventi e matsuri
Tanabata – 七夕
Forse uno tra gli eventi più conosciuti anche all’estero. Si svolge in tutto il paese, il 7 Luglio per celebrare la leggendaria storia d’amore di Orihime e Hikoboshi. In questa occasione, i desideri vengono scritti sui tanzaku (短冊), strisce di carta colorata e appesi a rami di bambù lungo le strade delle città.
Kyōto Gion Matsuri – 祇園祭
Uno dei festival estivi più rappresentativi del Giappone, durante il quale i magnifici yamaboko (山鉾), sfilano per strade di Kyōto.
Umibiraki – 海開き
Letteralmente “apertura del mare”: un evento che segna l’inizio della stagione balneare estiva, con cerimonie per la sicurezza tenute sulle spiagge di tutto il paese.
Yamabiraki – 山開き
Letteralmente l’apertura della montagna, evento che segna l’inizio della stagione alpinistica. Particolarmente rilevante è il giorno di apertura del monte Fuji, con date che a volte possono differire tra il versante di Yamanashi e quello di Shizuoka.
Andando oltre la superficie del significato e delle origini del nome fumizuki, possiamo scoprire la cultura e le usanze di un’epoca passata. Questa conoscenza potrebbe ampliare i nostri orizzonti permettendoci di riscoprire un nuovo e profondo rispetto per la vita e la natura di quel tempo.