Shōwa no hi – 「昭和の日」
Shōwa no Hi: un giorno per ricordare il passato e celebrare il presente
Ogni anno, il 29 Aprile, il Giappone si immerge in un’atmosfera di commemorazione e riflessione durante lo Shōwa no Hi, il “Giorno Shōwa“. Istituito nel 1989, questo giorno festivo coincide con il compleanno dell’Imperatore Hirohito, figura centrale del periodo Shōwa (1926-1989), un’epoca di profondi cambiamenti e sconvolgimenti per la nazione.
昭和
In italiano, la parola Shōwa significa “pace illuminata”. Questo è il nome attribuito postumo all’Imperatore Hirohito, e anche il nome dell’era durante la quale egli regnò.
La Kokumin no shukujitsu ni kansuru hōritsu (国民の祝日に関する法律), o “Legge sulle festività nazionali”, promulgata nel 1948, ha sancito 16 giorni festivi ufficiali nel calendario nipponico. Tra questi, lo Shōwa no Hi si distingue per la sua data fissa, che lo colloca immutabilmente nel cuore della primavera.
Diversamente da altre festività che ruotano attorno a giorni variabili della settimana, lo Shōwa no Hi offre un punto di riferimento stabile, un’occasione per ripercorrere la storia del Giappone e riflettere sul lascito del periodo Shōwa. Un’epoca segnata da conflitti e tragedie, ma anche da una tenace ricostruzione e da un’ascesa economica senza precedenti.
Shōwa no Hi: tracce di un passato Imperiale
Un tuffo nella storia: l’evoluzione del 29 Aprile in Giappone
Il 29 Aprile rievoca un passato ricco di significati per il Giappone. Risalendo agli anni dal 1948 al 1988, questo giorno era solennemente celebrato come Tennō tanjōbi (天皇誕生日), il “Giorno del compleanno dell’Imperatore Hirohito“.
Dopo la scomparsa dell’Imperatore nel 1989, in omaggio alla sua profonda passione per la botanica, il 29 Aprile assunse una nuova veste, divenendo il Midori no Hi (みどりの日), ovvero il “Giorno del Verde”. Una giornata dedicata a riscoprire il legame con la natura, apprezzandone i doni e coltivando un animo sensibile.
Nel 2007, una modifica alla legge sui giorni festivi conferì al 29 Aprile la denominazione di Shōwa no Hi. Un’occasione per ripercorrere l’era omonima, un periodo segnato da profondi sconvolgimenti ma anche da una tenace ricostruzione, traendo preziosi insegnamenti per guardare al futuro del paese con rinnovata speranza.
Conseguentemente a questa modifica, il Midori no Hi venne spostato al 4 Maggio, conservando comunque il suo valore di sensibilizzazione verso l’ambiente e la sua tutela.
Dal Tenchōsetsu al Tennō tanjōbi
In Giappone, la celebrazione del compleanno dell’Imperatore, vanta una storia ricca di fascino e trasformazioni. Prima del 1947 (anno 22 dell’era Shōwa), questa festività era conosciuta come Tenchōsetsu (天長節), un nome che riecheggia la sua antica origine.
Le radici del Tenchōsetsu affondano nella Cina della dinastia Tang (618-907), quando l’Imperatore Xuanzong istituì la festività ispirandosi all’espressione tenchi chōkyū (天地長久) del filosofo Lao-zi. Questa locuzione, che significa “auspicare una vita infinita per l’Imperatore come quella del Cielo e della Terra”, trovò eco in Giappone nell’anno 775 (anno 6 dell’era Hōki, 770-781), quando l’imperatore Kōnin (光仁天皇) celebrò il proprio compleanno con un decreto imperiale.
Tradizionalmente, la data del Tenchōsetsu cambiava con l’ascesa al trono di un nuovo Imperatore. Pertanto, durante i regni dell’imperatore Meiji, dell’imperatore Taishō e dell’imperatore Shōwa, la festività cadeva rispettivamente il 3 Novembre, il 31 Agosto e il 29 Aprile, in concomitanza con i loro compleanni.
Con l’entrata in vigore della “Legge sui giorni festivi nazionali” nel 1948, il Tenchōsetsu venne ribattezzato Tennō tanjōbi. Alla morte dell’imperatore Shōwa, la festività fu spostata al 23 Dicembre, data di nascita dell’imperatore Akihito (明仁天皇), allora Imperatore regnante dell’era Heisei.
Dunque, se si considera l’evoluzione a partire dal Tenchōsetsu del periodo prebellico, la festività celebrata il 29 Aprile ha subito ben tre cambi di nome. La decisione di mantenere il compleanno dell’imperatore Shōwa come giorno festivo fu principalmente motivata dal timore che lo spostamento al 4 Maggio avrebbe comportato un accorciamento della Golden Week, con ripercussioni economiche e sociali negative per la popolazione.
Perché il compleanno dell’Imperatore Heisei Naruhito non è un giorno festivo?
Mentre il compleanno dell’Imperatore Meiji, il 3 Novembre, è diventato il Bunka no Hi (文化の日), il “Giorno della Cultura” e quello dell’Imperatore Hirohito è il “Giorno Shōwa“, molti si chiedono perché il compleanno dell’attuale Imperatore Emerito Naruhito, il 23 Dicembre, non sia un giorno festivo.
In effetti, durante i 30 anni dell’era Heisei (平成時代 1989-2019), il 23 Dicembre era di fatto un giorno festivo ma, con il cambio dell’era in Reiwa, molti hanno avvertito un senso di disorientamento nel vederlo diventare un giorno feriale.
L’era Reiwa
Nel 2019, l’abdicazione dell’Imperatore Akihito e l’ascesa al trono del Principe Naruhito inaugurarono l’era Reiwa. Il compleanno dell’Imperatore Naruhito, il 23 Febbraio, non è attualmente un giorno festivo. Alcune discussioni si sono accese sulla possibilità di istituire l’ Heisei no Hi (平成の日), ovvero “Giorno Heisei“, il 23 Dicembre, in onore dell’Imperatore Emerito Akihito. Tuttavia, al momento, questa data rimane un giorno feriale.
La decisione di non rendere il compleanno dell’Imperatore Naruhito un giorno festivo riflette diverse considerazioni, tra cui il fatto che la sua ascesa al trono è avvenuta tramite un’abdicazione, un evento raro nella storia giapponese, e il desiderio di evitare di creare una “doppia autorità” celebrando contemporaneamente il compleanno di due imperatori.
Lo Shōwa no Hi è definito come un giorno per “ricordare l’era Shōwa, caratterizzata da periodi tumultuosi e dalla successiva ricostruzione, e per riflettere sul futuro del paese”.
L’era Shōwa, durata oltre 60 anni, è stata segnata da eventi tragici come la Guerra del Pacifico e disastri naturali senza precedenti. Per il popolo giapponese, è stata un’epoca di immense sofferenze e di rinascita. Tuttavia, ha anche visto periodi di grande prosperità, con lo svolgimento dei Giochi Olimpici di Tōkyō e dell’Esposizione Universale di Ōsaka, e la trasformazione del Giappone in una delle principali potenze economiche del mondo.
Come sottolineato dal governo giapponese, “il Giappone di oggi è stato costruito sulle fondamenta di quell’epoca. Guardare indietro all’era Shōwa, attingere alle sue lezioni storiche e riflettere sulla natura di un Giappone pacifico ci permette di trarre insegnamenti preziosi per il futuro del nostro paese.”
Come trasacorre lo Shōwa no Hi
Lo Shōwa no Hi segna anche l’inizio della “Golden Week“, un periodo di vacanze che va dal 29 Aprile al 5 Maggio. La Golden Week è uno dei periodi festivi più lunghi in Giappone. È anche uno dei periodi di vacanza più trafficati, con molte persone che approfittano del tempo libero per fare viaggi e godersi il fresco tempo primaverile.
Alcuni scelgono anche di visitare santuari, musei o il Musashi ryōbochi (武蔵陵墓地), il Mausoleo Imperiale a Tōkyō, zona Hachiōji (dove è sepolto l’Imperatore Shōwa). In questa giornata, molti musei, come lo Shōwa-kan (昭和館), il Museo Nazionale della Memoria Shōwa di Tōkyō, organizzano conferenze per i visitatori, raccontando loro del periodo Shōwa e della Seconda Guerra Mondiale.
Raccontare il periodo Shōwa ai bambini attraverso i giochi
In diverse città del Giappone come ad esempio quella in cui vivo, per far conoscere ai bambini l’era Shōwa, un’idea interessante è quella di proporre loro giochi che erano popolari in quell’epoca. Immergersi in queste attività ricreative di una volta non solo divertirà i più piccoli, ma permetterà loro di comprendere meglio lo stile di vita e la cultura dell’era Shōwa.
O-tedama – お手玉
L’Otedama è un gioco non competitivo di origine giapponese, in cui si utilizzano piccole palline di stoffa cucite a mano, riempite di fagioli e solitamente realizzate in casa. La sfida consiste nel mettere alla prova la propria agilità cercando di afferrare il maggior numero di palline con una mano sola, mentre se ne lancia un’altra in aria, il tutto cantando canzoni tradizionali giapponesi per bambini. Esistono diverse varianti di questo gioco e infinite possibilità per decorare le palline di stoffa con motivi personalizzati.
Menko – メンコ
Questo gioco consiste nel colpire con la propria carta quella dell’avversario per rovesciarla o farla uscire dal campo di gioco. Per renderlo più coinvolgente, si possono creare Menko personalizzate decorandole con disegni e motivi originali.
Ayatori – あやとり
Utilizzando un filo di lana o di cotone, i bambini possono creare diverse forme con le dita, da soli o in collaborazione con altri.
Taketonbo – 竹とんぼ
ll taketonbo è un giocattolo volante realizzato con il bambù. I bambini si divertono a farlo roteare nell’aria sfruttando la forza delle loro mani. Oltre a utilizzare un taketonbo già pronto, viene anche insegnato ai bambini come realizzarne uno con materiali semplici come scatole di latte o cannucce.
Ohajiki – おはじき
Un gioco che consiste nel colpire con una piccola pietra (ohajiki) altre pietre disposte a terra. Il giocatore che riesce a conquistare il maggior numero di ohajiki vince la partita.
In conclusione lo Shōwa no Hi rappresenta un’occasione preziosa per riflettere sulla storia del Giappone e per onorare l’eredità dell’imperatore Hirohito. Celebrare questa ricorrenza non significa solo ricordare il passato, ma anche guardare al futuro con rinnovata speranza e impegno per la pace e la prosperità del Paese.
Oltre alle cerimonie ufficiali e alle manifestazioni pubbliche, questa festività offre l’opportunità di riscoprire le tradizioni e la cultura giapponese attraverso attività divertenti e coinvolgenti, come i giochi tradizionali, la musica e la gastronomia. Trascorrere questa giornata in famiglia o con gli amici rappresenta un modo significativo per rafforzare i legami comunitari e per trasmettere alle nuove generazioni i valori fondanti della società giapponese.
In un mondo in continua evoluzione, lo Shōwa no Hi ci ricorda l’importanza di preservare la propria identità culturale e di trasmettere alle generazioni future il rispetto per la storia e le tradizioni. Celebrare questa ricorrenza con entusiasmo e consapevolezza significa anche contribuire a costruire un futuro migliore per il paese e per i nostri figli.